Che fine hanno fatto i libri di una volta?

Che fine hanno fatto i libri di una volta?

Mi è capitato di leggere, in ogni luogo e in ogni momento. A letto prima di addormentarmi, sull'erba guardando il cielo, in aereo durante un viaggio con destinazione sconosciuta. Mi è capitato anche di riflettere, con me stessa o in compagnia del mio gatto.

Proprio l'altro giorno, io e il mio gatto, stavamo riflettendo sulle ultime letture, tra libri che lasciano il segno e libri che svaniscono a copertina chiusa. Mi è capitato di leggere una miriade di libri e ricordarne solo una manciata. E sono certa che anche a te, mio lettore, sarà capitata la stessa cosa. E' un'esperienza collaudata ormai da molti di noi. Ma ci siamo mai chiesti quale sia il confine fra libro e non-libro?

Proviamo a riflettervi insieme:

Siamo nati nell'epoca delle parole. Le azioni hanno fatto capolinea già da un pezzo. La nostra è l'epoca dell'astrattezza, che riempie di un gigantesco vuoto lo spazio precedentemente occupato dalla concretezza. Si parla, si scrive, si dialoga... del nulla. E così anche i libri diventano i contenitori del nulla. I personaggi e i luoghi dei libri divengono entità astratte, senza sfumature e senza tridimensionalità. Faticano a rimanere impressi nella mente del lettore, che desidera affezionarsi. Sono come dei fantasmi, di cui percepisci la presenza, ma che non riesci a catturare. E a quel punto cosa ti rimane? Un alone sfocato, nessun amico, nessun luogo del cuore. Al contrario, il personaggio deve essere concreto: avere un sogno specifico, un terrore preciso, un vizio ben delineato. Deve essere vivo! Si pensi a Malpelo. Non è solo un giovane diffidente. E' un giovane diffidente a causa dei pregiudizi che lo circondano e l'unica persona a cui è veramente legato è il padre, che lo ama incondizionatamente. Non è solo un giovane dall'animo aggressivo. E' un giovane che ha capito fin troppo presto le difficoltà della vita, per questo picchia Ranocchio, per insegnargli a difendersi, a non essere debole. Malpelo è aggressivo e al tempo stesso premuroso, è un personaggio ricco di sfumature... è semplicemente vivo. Il lettore prova dei sentimenti leggendo Rosso Malpelo, sentimenti di compartecipazione, di rabbia e tristezza, di generosità... sentimenti così forti che ogni singola parola ti scalfisce dentro, per non abbandonarti mai più.

Scrittori di oggi e aspiranti scrittori del domani, non dico che dobbiate essere tutti dei Giovanni Verga. Di Verga, quel Verga, ce n'è uno ed uno solo, insuperabile e insormontabile. Ma che almeno lasciate in noi lettori un ricordo indelebile della vostra anima, come i libri di una volta.

Chiara


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