Cigarren [elementar]

Kurt Schwitters

Berlino. L'arte di scomporre le parole

Primo Novecento berlinese. Il collage di Kurt Schwitters

Alla ricerca del suono primordiale attraverso
l'arte di scomporre le parole e ridistribuirle nello spazio della pagina

Kurt Schwitters nasce nel 1887 in una città con forte vocazione industriale nel Nord della Germania. Opera a cavallo dei secoli XIX e XX: un periodo difficile per il mondo tedesco, uscito in ginocchio dalla Prima guerra mondiale e costretto a subirne le conseguenze. Alla fine del conflitto gli artisti sentono l'esigenza di protestare contro la politica imperialista tedesca attraverso l'accostamento a un'arte intesa come mezzo di lotta per la libertà.

Schwitters è uno dei principali protagonisti di questo primo Novecento berlinese. La sua leggenda ruota intorno alla parola "merz" che RITAGLIA, nel senso letterale del termine, da una pubblicità della commerzbank. Il termine diviene denotativo della sua variante di dada e si presta velocemente a un uso pregnante.

L'artista originario di Hannover si fa conoscere per l'abile uso del COLLAGE, una tecnica di scomposizione e assemblaggio del materiale e delle parole. Durante la fase di scissione Schwitters ricerca una forma primordiale di arte che s'impegna nell'abbandono del superfluo e nella ricerca dell'essenziale. Le unità minime che ricava da questa prima fase racchiudono in sé infinite potenzialità in grado di ricondurre il lettore a una forza originaria. Sulla pagina, dunque, non rimane il nulla, il segno grafico nella sua astrattezza, ma l'essenza e l'infinita ricchezza dei sensi delle unità minime ritagliate dalla parola. 

Si osservi in Cigarren [elementar] questo processo di
ricerca del primordiale attraverso la scomposizione.

Cigarren [elementar]

Cigarren
Ci
garr
ren
Ce
i
ge
a
err
err
e
en
Ce
CeI
CeIGe
CeIGea
CeIGeAErr
CeIGeAErrEr
CeIGeAErrErr
ErrEEn
EEn
En
Ce
i
ge
a
err
err
e
en
Ci
garr
ren
Cigarren (Der letze Vers wird gesungen)

Cigarren [elementar] di K. Schwitters è un'unica strofa di trentaquattro versi di varia lunghezza: il primo e l'ultimo verso riprendono il titolo tematico nella sua interezza e nella sua semantica; i versi intermedi, traendo origine dalla scomposizione stessa della parola "cigarren", assumono un carattere elementare, nel senso di costitutivo ed essenziale. Schwitters annuncia il suo scopo a partire dal sottotitolo "elementar": ritagliare unità minime dal titolo e dotarle di forza primordiale. Le prime unità che ricava dall'atto di scomposizione sono: "ci", "garr", "ren". Ogni unità genera un proliferare di possibilità associative tale da conferir loro un senso pregnante. "Ci" richiama la particella pronominale italiana di prima persona plurale; "garr" rievoca l'avverbio tedesco "gar" che significa "addirittura"; "ren" tedesco vuol dire "renna". A sua volta ogni associazione genera altre associazioni: la particella è per definizione un'entità minima; "addirittura" annuncia certezza e verità; la renna abita la tundra, territorio privo di formazioni arboree a causa delle basse temperature. Si tratta di collegamenti che hanno in sé un'idea di primordialità, in quanto richiamano uno stato originario di verità primigenia.

Ancor più delle unità minime, la lettera "e" assume in se stessa l'essenza della poesia. Essa è ripetuta ben quarantuno volte, configurandosi come una sorta di leitmotiv. Non fa mai verso da sola, ma viene sempre accompagnata con una consonante, pertanto ha valore di legamento. Si ottengono così: "ce", "ge", "err", "en". Anche queste unità generano una catena di associazioni quali "ge" particella per la formazione del participio in tedesco ovvero "en" suffisso per la formazione del participio dei verbi irregolari. Prendono così forma entità minime dall'aspetto elementare e costitutivo. L'essenziale sta dunque all'origine della parola, nella lettera. La "e" risuona in tutta la sua essenza, creando un'eco crescente e una decrescente: ai versi tredici, quindici, diciassette la "e" è ripetuta rispettivamente una, due, tre volte; ai versi ventuno, ventidue, ventitré è contenuta rispettivamente tre, due, una volta. L'eco che ne risulta garantisce alla poesia una sonorità quasi primitiva di cui è pienamente investita la lettera "e". Dunque dalla scomposizione di "cigarren" e dal collage delle unità così ottenute non solo si ottiene una semantica primordiale ma anche un suono originario. Il canto viene allora ad unirsi all'arte e alla poesia e questo spiega il contenuto fra parentesi tonde dell'ultimo verso: "Der letzte Vers wird gesungen". In tal modo Schwitters crea una profonda rete di legami primordiali che trovano unione in quest'ultimo verso cantato.

Alla base del componimento fa la sua comparsa l'arte del tipografo, da qui il rapporto con le lettere dell'alfabeto come materiale. Il foglio bianco si trasforma in una tela sulla quale l'artista dà libero sfogo al suo estro creativo. Più che di poesia si tratta di un'opera d'arte, ove il collage di lettere è tutto rivolto alla ricerca del primordiale. L'autore procede in tal modo: «la parola, privata di senso, diviene puro materiale», cosicché, rimanendo solo il segno, può decidere come plasmarlo e come conferirgli nuovo valore sulla base di un'idea elementare. Si delinea così un procedimento a fisarmonica caratterizzato dal duplice movimento di contrazione e distensione del senso.

Il materiale della poesia non è la parola bensì la lettera.

La "e" di "elementar" riassume questo processo. Essa si presenta in tutta la sua elementarità: è costitutiva e ha valore di legamento. Ogni connessione genera a sua volta l'inesauribilità del senso: «l'arte non si lascia definire, è infinita». Le unità minime che prendono forma sulla pagina possiedono infatti capacità associative variabili da individuo a individuo e da cultura a cultura. Da questa infinitezza dei sensi scaturisce l'opportunità per il lettore di ritrovare nelle lettere una forza primordiale. Quest'ultima è una forza primigenia e originale che trova compimento nella concatenazione tra arte figurativa, poesia e suono. Schwitters trova allora nel COLLAGE la tecnica a lui più congeniale per rinvenire l'essenziale. È così che, attraverso la scomposizione di "cigarren", riesce ad assurgere alla componente del primordiale. Una componente che risuona con tanta più forza quanto più si ricerca l'unione degli elementi. "Merz" è infatti questo:

«creare legami, preferibilmente tra tutte le cose del mondo».

Chiara

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