Solo una Vita
Mariuccia La Manna


#9febbraio - Recensione di "Solo una Vita" - Mariuccia La Manna (Bonfirraro Editore)
Come una fenice, rinascerò
Marta e Paolo sono molto giovani quando per la prima volta i loro sguardi si incrociano su quel campetto da calcio. Si scelgono all'età di 16 anni. Decidono di essere la ragione di vita l'uno dell'altro, riponendo il cuore e i sentimenti nel petto del proprio amato.
È la storia di un amore donato e custodito gelosamente...
...mai tornato indietro, mai ricevuto in cambio, mai trasformatosi in amor proprio. È la storia di un amore malato che in apparenza nasce sano: sono entusiasti, sereni, non hanno preoccupazioni. Le uniche provengono dai genitori di lei, che temono che la frequentazione con Paolo possa rappresentare un'esperienza negativa per la figlia. Lui viene infatti da un lungo periodo in riformatorio, a seguito della morte dei genitori. Ha alle spalle un'infanzia fatta di violenze paterne sul corpo materno. In Marta trova un rifugio, una persona in grado di salvarlo, a cui donare tutto l'amore che ha tenuto represso dentro di sé troppo a lungo. Un amore che ben presto si trasforma in ossessione. La sua vicenda personale sembra ripetersi, ma questa volta è lui il carnefice, lei è la vittima. La vita è fatta di perdono, e Marta lo conosce bene. Decide allora di sposarlo, continuando a credere in quell'amore che ben presto si trasforma in un incubo. La cosa più bella che la vita ti regala è altra vita: lei aspetta un figlio. Ma Paolo non è pronto a condividere l'amore, ed ecco che il momento più bello si trasforma in gelosia sfrenata. Violenza. Lei perde il bambino.
Quando tutto sembra perso, quando tutto sembra morire, quando tutto è grigio o nero, ecco che dalle ceneri rinasciamo. Marta è una fenice, che trova il coraggio di tornare a vivere grazie ai libri.
Nel dolore c'è sempre una piccola fiamma di vita, che può diventare un grande fuoco se alimentato. La protagonista trova il segreto nelle parole degli scrittori, apre allora una libreria che diventerà il suo nuovo rifugio, quello dell'amor proprio.
Ancora una volta la scelta della casa editrice è rivolta al mondo femminile, e così anche la mia scelta di leggerlo. A tratti un po' forte, ma la violenza non è debole. È un libro che, richiamando fatti realmente accaduti, ci rende consapevoli dell'amore disonesto, come questo può farci morire e come questa morte può farci rinascere.
Mi piace pensare al sole che tramonta e la mattina seguente risorge, all'albero che perde le foglie in autunno e in primavera rigermoglia, alla fenice che muore e poi rinasce dalle sue stesse ceneri. Una rinascita in cui si è più forti di prima perché coscienti degli sbagli, in cui compaiono nuove scelte che ci consentono di affrontare una nuova crescita.
La storia di Marta apre la strada alla forza e al coraggio, come la storia di tutte quelle donne che non hanno più paura.
Rita Levi Montalcini disse: "Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi".
Chiara
L'autrice: MARIUCCIA LA MANNA, giovane libraia siciliana, si cimenta per la prima volta in un'attività di scrittura e pubblicazione con la casa editrice Bonfirraro. Con una laurea in mediazione linguistica e un viaggio in Cina alla scoperta degli ideogrammi e del mondo delle donne, ad oggi la sua attenzione è tutta rivolta al femminile.
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