Tipografia Pesatori

Un'esperienza che lascia il segno

Tipografia Pesatori dal 1949. Stampa a caratteri mobili da oltre tre generazioni

Nel cuore di Milano sorge un'antica tipografia che vede impegnati artigiani stampatori coi caratteri mobili di ideazione del tedesco Johann Gutenberg. Scopriamola insieme!

La tipografia Pesatori si impegna dalla metà del secolo scorso a creare stampati tipografici d'eccellenza, caratterizzati dall'estrema cura per il dettaglio.

Ogni giorno le mani artigiane realizzano con passione opere di straordinaria fattura: da semplici inviti a partecipazioni di matrimonio, da taccuini personalizzati a veri e propri libri d'artista... E tanto altro ancora!

Per me, ad esempio, hanno realizzato dei biglietti da visita unici nel loro genere!

Con la guida di uno stampatore della tipografia Pesatori ho scelto personalmente la carta, il tipo di carattere e l'inchiostro... Ebbene si, ha costruito per me un'esperienza che lascia davvero il segno! Sei pronto a ripercorrere con me quest'esperienza?

Il nostro viaggio in tipografia comincia da alcuni cenni storici.

Sì, si tratta di una pressa, certo, ma una pressa da cui sgorgherà in flussi inesauribili, il più abbondante e più meraviglioso liquore che sia mai fluito per alleviare la sete degli uomini!

Così Johann Gutenberg descrive la rivoluzione del XV secolo, una SUA rivoluzione: la stampa a caratteri mobili.

Nato a Magonza, in Germania, tra il 1394 e il 1399, poco più che trentenne si trasferisce a Strasburgo, dove intraprende la professione di orafo.

Dalla lavorazione dell'oro passa presto ai libri: è così che tra il 1436 e il 1440 utilizza per la prima volta i caratteri a stampa.

Con la stampa a caratteri mobili la produzione di volumi accelera notevolmente, superando la più lenta tradizione manoscritta che vede impegnati monaci amanuensi nella copia dei libri.

Da subito si pensa che la stampa fissi in un numero abbastanza elevato di esemplari il testo; si scopre poco dopo che non è affatto così.

Infatti, da un lato i nuovi agenti della stampa possono intervenire sul testo nella sua fase di composizione attraverso le loro competenze linguistico-culturali, dall'altro si può interrompere la tiratura mentre è in corso per apportare delle modifiche alla forma.

Che cos'è la forma?

La stampa a caratteri mobili si basa su singoli caratteri metallici estratti dalla cassettiera delle lettere e allineati dal compositore sul compositoio, a formare le righe e quindi la pagina.

La pagina, o la serie di pagine, così creata determina la forma, che una volta posta sul carro del torchio viene inchiostrata.

Il torchio manuale pensato da Gutenberg per la stampa a caratteri mobili deriva dalla pressa a vite impiegata per la produzione del vino.

La stampa avviene così pressando uniformemente ed efficacemente la forma inchiostrata sul foglio.

Come detto, durante la tiratura possono essere apportate modifiche alla forma. Il risultato è l'inevitabile diversificazione degli esemplari di una stessa opera o prodotto!

Eppure i miei biglietti da visita sono assolutamente identici fra loro: questo perché non è stata utilizzata una forma scomponibile e ricomponibile, bensì un cliché.

Cos'è il cliché?

Un'innovazione rispetto alla stampa gutenbergiana è rappresentata dalla possibilità di eternare la forma in una matrice metallica: il cliché per l'appunto.

Se esso può essere conservato per ulteriori ristampe della stessa opera o prodotto, la forma una volta sciolta deve necessariamente essere ricomposta, con tutte le conseguenze che quest'operazione comporta.

Dal cliché alla stampa.

Una volta creato il cliché, occorre scegliere la carta su cui stampare: un passaggio assolutamente da non sottovalutare perché bisogna fare i conti con grammature, filigrane e colori diversi.

Per i miei biglietti da visita, ad esempio, ho scelto di stamparne metà su cartoncino spesso bianco e l'altra metà su cartoncino spesso grigio.

Dopo aver selezionato un blu elettrico per le scritte, si è proceduto all'azionamento automatico della macchina e alle prime prove di stampa.

Queste ultime sono fondamentali per trovare la giusta pressione di stampa, che può essere accuratamente regolata tramite il posizionamento di appositi spessori.

Eseguite tutte le prove necessarie, si può ora procedere alla stampa, che altro non è che un insieme di segni sulla carta... Ma quale lungo e complesso lavoro c'è dietro, non trovi?

Quest'esperienza non mi ha lasciato soltanto qualcosa di materiale (i miei primi biglietti da visita,  per l'appunto), ma anche un arricchimento culturale di cui farò tesoro per tutta la vita.

Sono certa che un'esperienza del genere potrà lasciarti lo stesso segno che ha lasciato a me. Non vedo l'ora di ascoltare il tuo racconto!

Chiara Pompeo

- Isola dei libri -
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia