Viaggio nell'India del Nord

Cinzia Pieruccini e Mimma Congedo

India. Tutto (o quasi) sul Buddha

Sulle tracce del Buddha nel paese dei contrasti e della spiritualità profonda 

Ti racconto la nascita del Buddhismo attraverso una guida speciale,
che riporta direttamente alle origini dell'India:
un paese che da sempre attrae milioni di visitatori da ogni parte del mondo
e che senz'altro è anche nella mia wishlist! E nella tua?


Ho cominciato a scoprire alcune sfaccettature della cultura indiana scegliendo di seguire un corso universitario di Indologia: è così che ho conosciuto la linguistica indiana di Panini, qualche parola in sanscrito, i benefici dello yoga (che tutt'ora pratico) e, non da ultima, la storia del Buddha.

Nell'attesa di visitare questo paese dai forti contrasti e dalla spiritualità profonda, ho recuperato un libro - avevi dubbi? - per cominciare un viaggio con la mente e il cuore che spero di concludere coi miei stessi passi.

L'immaginazione è il più potente mezzo che ci sia per viaggiare senza costi e alla velocità della luce. Perciò ti consiglio di salire a bordo, perché ora ti accompagnerò in un "Viaggio nell'India del Nord" alla scoperta della vita del Buddha.

Vi presento la nostra guida: Ashvagosha.

Nel II secolo d.C. scrive il "Buddhacharita", una biografia del Risvegliato. Dei 28 canti, solo 14 ci sono pervenuti nell'originale sanscrito. 

È la storia di un principe - Siddhartha Gautama - che appartiene al clan degli Shakya. Siddhartha nasce nel Terai, la pianura sub-himalayana al confine tra India e Nepal. 

Sua madre, Maya, prima del concepimento, "vide in sogno un maestoso elefante bianco penetrare nel suo corpo, e tuttavia non ne provò alcun dolore". 

Un vero e proprio sogno premonitore, che preannunciava la straordinaria nascita di Siddhartha! 

Messo al mondo, "la terra sussulta, come nave colpita del vento, cade dal cielo una pioggia di loti, brezze spirano spandendo divini profumi, il sole e il fuoco brillano in modo speciale... Gli animali feroci e le malattie umane si placano, e tutto il mondo diventa pacifico".

A questa nascita straordinaria si accompagnano le preoccupazioni del padre: teme infatti che il figlio possa diventare un asceta. Per evitare ciò lo rinchiude in un palazzo dei piaceri, finché un giorno il giovane - ormai marito e padre - gli chiede di poter uscire e vedere finalmente il mondo coi suoi occhi. 

Il padre acconsente, non prima di aver eliminato ogni bruttura dalle strade e di averlo convinto a lasciarsi accompagnare da un'auriga. Tutti sanno, però, che l'uomo non può mai andare contro la volontà degli Dei. Essi, infatti, preparano per lui delle apparizioni lungo il percorso: la vecchiaia, la malattia e la morte.

Terrorizzato, si convince a non uscire mai più dal suo castello, finché non incontra un asceta e capisce che quella è la strada da seguire. Perciò una notte, a bordo del suo cavallo, lascia il palazzo, abbandonando moglie, figli e ogni sorta di piacere per dedicarsi alla vita errante nella foresta

Qui si dedica alle pratiche ascetiche e a un digiuno che mortifica il corpo. Tuttavia, comprende presto che l'eccessiva mortificazione del corpo compromette la ricerca spirituale stessa e così accetta del cibo da una donna.

Abbandona il digiuno e si dedica alla meditazione: si siede a gambe incrociate e giura a se stesso che non si sarebbe mosso fino a quando non avesse compreso il perché dell'esistenza dei mali nel mondo. 

Al sesto giorno arriva l'Illuminazione, simbolicamente rappresentata con il palmo della mano che tocca il terreno. 

Da questo momento in avanti si può chiamare Buddha, il Risvegliato. Ha ormai conquistato la bodhi (illuminazione) ed è pronto per mettere in moto la ruota del dharma con il suo primo discorso, che si tiene a Sarnath, nel Parco delle Gazzelle

Qui enuncia le 4 nobili verità:

  • tutto è imperituro (anatman), tutto è destinato a morire, i dolori così come le gioie. È questo che genera la sofferenza
  • la brama è fonte di sofferenza, perché alimenta il ciclo delle rinascite
  • la sofferenza può cessare con l'estinzione della brama
  • la via che conduce all'estinzione della brama è l'ottuplice nobile sentiero: retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retto modo di vedere, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione

La completa cessazione della sofferenza di cui parla il Buddha coincide col Nirvana, che interrompe il ciclo di rinascite (samsara). Da non confondere col Parinirvana, la cessazione dell'esistenza, la morte del Buddha.

Con queste quattro nobili verità il Buddha indica la via della salvezza, con un percorso che deve essere individuale:

Sei in mezzo al mare durante una tempesta e rischi di annegare, ma all'improvviso compare una zattera...

Non sai chi l'abbia messa lì e perché o a chi appartiene, ma tu - mio lettore viaggiatore - davvero attenderesti di rispondere ai tuoi dubbi, rischiando di annegare, piuttosto che salire subito a bordo? Forse quella zattera è lì per te.

Chiara Pompeo

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